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Come eravamo

Gli inizi de Al tavolo di Amalia

Al Tavolo di Amalia su Il GolfoEra il 28 ottobre 2007. Ecco come eravamo. Sul quotidiano Il Golfo esce per la prima volta Al Tavolo di Amalia. Per cinque anni la rubrica avrà cadenza prima quindicinale, poi settimanale.

Chiacchiere e caffè

Il Golfo 28 ottobre 2007

Un caffè al tavolo di Amalia, per favore!”
Si accomodi pure, Signora, la servo subito“.
E’ cominciata così in una fresca mattina d’inverno la mia avventura in un noto bar di Ischia. Mai e poi mai avrei immaginato di diventarne cliente quasi fissa. Gli inviti mi erano arrivati da tempo. “Vieni anche tu”, mi diceva spesso Amalia, “trascorriamo una mezz’ora insieme”. Avevo sempre declinato, accampando le scuse più banali. “Vado-sempre-di-corsa-ho-tanto-da fare- qui-si corre-sempre”. La realtà era ben diversa però. Avevo la testa piena di pregiudizi. Perché secondo il più classico dei luoghi comuni, quelle che si ritrovano in un bar, ogni mattina alla solita ora, sono le pettegolucce di paese, le casalinghe che non hanno mai niente da pensare e spendono il tempo a impicciarsi dei fatti altrui. Insomma – pensavo – non è un posto per “donne impegnate”.

Non avevo resistito però alle simpatiche pressioni di Amalia e del suo gruppo. E così una mattina mi son ritrovata seduta a quel tavolo, a fare quattro chiacchiere sorseggiando un caffè, e a guardare divertita e invidiosa Anna e Amalia che fanno metà con un cornetto. “Uno intero sarebbe troppo!”

Il gruppo è formato quasi del tutto da donne che dopo aver assolto al loro primo compito quotidiano – i figli a scuola – si ritrovano per farsi quattro chiacchiere e perché no, un po’ di risate. Perché, come mi spiega scanzonata la stessa Amalia, l’anima del gruppo, “la nostra giornata in fondo finisce qui… poi si va a fare la spesa, si torna a casa per cucinare. Pomeriggio e sera sono dedicati ai figli”. Insomma sono riuscite a ritagliarsi uno spazio di mattina, per sopperire – con un bel po’ di fantasia – alla mancanza delle spensierate uscite serali.

Sono tutte donne che ho conosciuto a scuola, tra i banchi dei nostri figli. Eh già, perché per chi non lo sapesse, oggi i genitori frequentano la scuola insieme ai figli, siedono con loro tra i banchi, più di loro parlano con gli insegnanti, e quel che è peggio, a casa fanno i compiti insieme a loro! Amalia frequenta la quinta elementare, ma anche il liceo, Anna fa la quarta elementare e la scuola media. Poi c’era Teresa con una figlia all’Università. Ma è un po’ che non la si vede, ha ricominciato a lavorare. E ci manca tanto.

Anna è la triste del gruppo, ma sembra aver dentro una grande voglia di comunicare e divertirsi. In ogni caso ha sempre una battuta pungente e sagace. L’ho conosciuta a scuola già in prima elementare, facevamo insieme le rappresentanti dei genitori. Anna però ha già gettato la spugna. “Non ne potevo più, mi hanno fatto impazzire!”, è solita dire, badando sempre a scandire bene quell’im-paz-zi-re.

Quanto la capisco! Io però non ce l’ho fatta a lasciare. Non ancora per lo meno. Sì, perché qualche volta penso di mollare anch’io. Poi però ci ripenso e torno sui miei passi. Le battaglie con presidi e maestri, le arrabbiature con i miei … compagni di scuola, mi mancherebbero troppo.

Ma non ci sono solo donne al tavolo di Amalia. Uno degli abitudinari è Peppe, un tipo che ne sa sempre una più del diavolo. Ha i figli all’Università. E ha sempre tanto da raccontare.C’eravamo lasciati con un po’ di tristezza in giugno, alla fine dell’anno scolastico. Eh già, perché il tavolo di Amalia funziona solo quando i figli sono a scuola. Nei festivi e in estate è chiuso per … lavori in corso! “Ma l’estate è rumore, è colore”, aveva commentato Amalia allegra, per mitigare quel pizzico di malinconia che ci aveva preso.E ora è un po’ che ci siamo ritrovati. Con un po’ di fatica, perché è sempre difficile riprendere le abitudini.

Vorrei invitare anche voi, lettrici e lettori, a seguirmi in questa avventura di chiacchiere e caffè. La promessa è d’obbligo. Niente pettegolezzi! Accettate l’invito?

Laura Mattera IaconoSono Laura Mattera Iacono. Traduco dal tedesco e scrivo in italiano per il web

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