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Come creare un Centro Traduzioni

Sentiero tortuoso

Ho creato dal nulla un Centro Traduzioni, tracciando a Ischia un sentiero che non esisteva ancora.

Ora quell’esperienza è terminata. Oggi mi occupo di traduzioni de>it e soprattutto di scrittura per il web.

Ma quella storia ha lasciato dentro di me tracce indelebili, ricordi belli e brutti. Rifarei tutto? Sì, ma con premesse completamente diverse. Voglio parlarvi di quello che ho imparato in trent’anni di attività. La premessa è d’obbligo: è un sentiero in salita

Perché un Centro Traduzioni

chiarirsi le idee

Mi piaceva l’dea di fare la traduttrice,  di confrontarmi con il mondo attraverso le parole degli altri. Ma non volevo lavorare da sola. Il mio sogno era quello di creare un gruppo. E in questo forse le mie aspettative sono andate deluse.  Perché?

Come  scrivevo in Il Centro Traduzioni Le Copain oggi, rispetto a 30 anni fa le situazioni, anche da un punto di vista legislativo,  sono cambiate. Chi vuole lavorare in gruppo non deve necessariamente intraprendere la strada della costituzione di una società che comunque rappresenta un passo impegnativo per i rischi, per  le spese notarili, gestionali e altro. Oggi è più semplice iscriversi alla Camera del Commercio anche come ditta individuale e poi scegliere di avvalersi di collaboratori o dipendenti.  Inoltre i traduttori sono stati riconosciuti come professionisti, quindi possono riunirsi in studi professionali, anche con esponenti di altre categorie, come avvocati o grafici o sviluppatori di siti web. E questo è un aspetto da non sottovalutare.

Insomma, a dispetto dei tempi, oggi costruire il lavoro in maniera associativa almeno in teoria è più semplice.

Come costruire un gruppo di lavoro

Progetto chiaro e applicabile

La prima cosa che ho imparato è che bisogna avere in testa un progetto chiaro, serio e applicabile.
La sola passione non basta. È bello dire: trasformo la mia passione in lavoro. Lo slogan è efficace e tuttavia può trarre in inganno. Intendiamoci: la passione è necessaria. Quando si crea qualcosa, bisogna lavorare tantissimo e all’inizio i risultati sono esigui. Se mancano passione, tenacia e costanza i risultati non arriveranno mai e ci fermerà ai primi ostacoli.
Tuttavia un progetto chiaro e applicabile è il primo passo per costruire qualcosa, soprattutto se si vuole coinvolgere altre persone.

Che cosa intendo? Quando si è giovani, è difficile avere le idee chiare. Un giovane ha voglia di sperimentarsi e spesso, quando si mette un’idea in testa, crede spavaldamente di poterla realizzare.  Eppure succede talvolta che sbatta la testa contro il muro. E così il bel sogno diventa una prigione, se non un incubo.

Come si può ovviare? Io credo che per prima cosa bisogna fare bottega , trovare qualcuno al quale rubare il mestiere. Non ci si può aspettare l’aiuto di nessuno, non si può pretendere che qualcuno  ti insegni . Sei tu, giovane, che devi metterti nelle condizioni di imparare. E qui non mi riferisco tanto a stage, tirocini o progetti di alternanza scuola-lavoro, quanto piuttosto a qualcosa che non è preconfezionato, ma che bisogna cercare tenacemente.  Lo so, è difficile, gli ostacoli burocratici sono tanti. Ma un modo si riesce a trovare.

Io ho avuto una sola bottega:  le traduzioni per studenti universitari a prezzi stracciati. Imparai molto nell’ambito della traduzione, ma non ebbi una guida, una persona dalla quale imparare i meccanismi del lavoro: il contatto con il pubblico, la gestione ecc.  E nel corso degli anni, mi sono accorta di aver pagato a caro prezzo quel vuoto.

Quando le idee sono un pochino più chiare, sarà opportuno porsi qualche domanda: quali servizi sono in grado di offrire? E i servizi che intendo offrire a chi possono servire? Esiste un pubblico che ne ha necessità?

Se la risposta è sì, allora si potrà cominciare a cercare le persone giuste per condividere l’idea. Bisognerà esporre il progetto ed essere chiari su tutto: le spese, i tempi di realizzazione, l’impegno necessario nella quotidianità, i tempi che occorrono per cominciare a guadagnare.

Quando si espone il progetto, non bisognerà mai bluffare o banalizzare. Altrimenti si rischia troppo presto di trovarsi di fronte a mugugni e frustrazioni che inevitabilmente sfociano in discussioni che sottraggono energie. Ecco, i compagni di viaggio vanno scelti con cura. E la chiarezza è fondamentale.

Domande da porsi

prima di cominciare

 A questo punto rimangono alcune questioni importanti.
Per esempio: su quali lingue e quali settori focalizzarsi?

Tutti? Non è possibile. È bene non cadere in questo genere di tentazioni

Come scegliere traduttori e traduttrici esterni?  
Dal CV? Uhm … non sempre è sufficiente.

E infine una domanda fondamentale
Come definire il margine di guadagno?
Argomento terribile: per ogni lavoro è necessario avere un guadagno. 

Io spero di riuscire ad affrontare questi temi prossimamente. 

Sei un traduttore o una traduttrice? Sei una persona che ha avuto necessità di servizi di traduzione?
Fammi sapere cosa pensi nei commenti

Laura Mattera Iacono

Sono Laura Mattera Iacono. Traduco dal tedesco in ambito giuridico e scrivo in italiano per il web. Su questo blog racconto Ischia tra chiacchiere e caffè. Scrivo contenuti per il web per aziende turistiche di Ischia, Procida, Capri e Napoli

Per info ⇒ Contatti

2 commenti
  1. Paola
    Paola dice:

    Ciao Laura. Non ho esperienza di traduzione se non dalla lingua straniera all’italiano per commentare o riassumere articoli di giornale o simili, necessari all’azienda per cui lavoravo. Niente di impegnativo nè di strutturato. Penso però che le tue considerazioni valgano per qualunque attività si voglia intraprendere da indipendenti. E sono profondamente vere. Credo anch’io che partire con umiltà e voglia di imparare sia l’unica strada per arrivare a ottimi risultati, come i tuoi

    Rispondi
    • Laura Mattera Iacono
      Laura Mattera Iacono dice:

      Cara Paola, l’umiltà e la pazienza sono doti che spesso mancano ai giovani. Neanche io ne avevo e per questo ho commesso un gran numero di errori. Ora io metto a disposizione la mia esperienza, facendomi un esame di coscienza. Ho ottenuto ottimi risultati? Mah, non so. Ti ringrazio per la fiducia

      Rispondi

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