Ischia Ponte: la Legenda di Marevascio

Guy Attanasio Enzo Italiano Luca Mazzella

Ischia Ponte in un piovoso pomeriggio di primavera.  Nella storica Galleria Mazzella nel cuore del borgo, Enzo Italiano e Luca Mazzella raccontano a Guy Attanasio la Legenda di Marevascio. Ben quattro itinerari di Ischia Ponte con le strade che assumono i nomi della memoria.

Guy Attanasio è ormai un personaggio noto. Ha spesso animato le pagine di questo blog con la sua attività e il suo amore per Ischia, l’isola dei suoi antenati. 

Almeno una volta all’anno Guy viene sull’isola per scoprire un pezzetto della sua storia. Lo si incontra spesso per le strade del borgo con lo zainetto sulle spalle carico di appunti.  A volte si intrufola in biblioteche o uffici comunali, altre volte chiede informazioni ponendo a noi Ischitani domande che ci mettono in crisi e  ci costringono  a entrare in contatto con un passato ormai dimenticato.

In questo mese di maggio Guy si è messo sulle tracce di strade e vicoli di Ischia. Nella ricerca  dei suoi antenati si è imbattuto in documenti antichi nei quali si riscontrano nomi di strade sconosciute.

La toponomastica cambia, così come cambiano l’aspetto dei borghi  e le nostre abitudini quotidiane.  In un passato anche recente, le strade, i vicoli, le piazze erano un punto di riferimento importante per la comunità che talvolta dava ai luoghi un nome diverso da quello ufficiale. Ancora oggi a Ischia Ponte si usa dire vicino alla Farmacia o sotto al Seminario, indicazioni che risulteranno molto più precise di un freddo indirizzo.

Io non sono riuscita a scoprire in quale data sia entrato in vigore qui da noi uno stradario ufficiale e credo  possibile che nei documenti antichi siano talvolta riportati i nomi popolari delle strade.  

Quando ai primi di maggio, Guy mi ha chiesto aiuto, mi era venuto in mente che Enzo Italiano tempo addietro aveva presentato alla Biblioteca Antoniana un suo studio sui  nomi popolari dei luoghi storici di Ischia Ponte. Il titolo era suggestivo: La legenda di Marevascio.

Legenda perché si tratta proprio di indicazioni di lettura.

Enzo Italiano si è reso subito disponibile e così in un pomeriggio piovoso ci siamo incontrati nella storica Galleria Mazzella, con il buon Luca a fare gli onori di casa.  Vi confesso una cosa: quando Enzo ha cominciato a mostrarci foto e itinerari, mi sono venuti i brividi. Si è aperta una finestra sul nostro recente passato. 

Ho rivisto luoghi della mia infanzia e ho sentito suoni che ormai avevo dimenticato. 

Enzo esordisce sottolineando che un tempo l’isola, nell’idea popolare,  era divisa in due zone. Marecoppe era la parte collinare, prevalentemente agricola, mentre Marevascio era la zona rivierasca, che viveva di pesca e artigianato. Il turismo rivestiva ancora un ruolo marginale.

Il fulcro di Marevascio era Ischia Ponte. Le Chiese, il Castello, il Palazzo dell’Orologio e le botteghe erano i principali punti di riferimento attorno ai quali si svolgeva la vita di relazione.

“A Ischia Ponte – ci dice Enzo – la vita  di ogni abitante si svolgeva sotto gli occhi di tutti. Nel bene e nel male non eri mai solo”.

Ecco perché i nomi dei luoghi fanno anche riferimento ai personaggi che lì vivono o avevano vissuto, lasciando traccia di sé nel quotidiano.   Ischia Ponte era il luogo in cui si avvertiva  i legame tra i vivi e i morti, tra il presente e il passato più recente.

In parte Ischia Ponte ha conservato queste peculiarità, nonostante cambiamenti non sempre coerenti con il passato.

Il borgo ha proprio le caratteristiche di quello che l’antropologo francese Marc Augé, definisce  un luogo, con una identità, una storia, una capacità relazionale, da contrapporre al nonluogo, quello spazio di passaggio frettoloso o di commercio. 

In effetti le strade, le piazze, i vicoli e perfino le pietre di Ischia Ponte ci parlano di noi, di quello che siamo e anche di quello che non siamo più.

La prima foto in bianco e nero che Enzo ci mostra è quella del mercato del pesce che si svolgeva miez’Ischia la vigilia di Natale, un vero e proprio rito collettivo, un appuntamento che contrassegnava l’attesa del Natale. Per me è un grande ricordo dell’infanzia. 

Lo studio si articola su ben quattro itinerari. Ischia Ponte, nell’idea popolare di qualche tempo fa cominciava a Piazza degli Eroi, quella che per noi era ‘e quatte vie o per dirla in italiano le quattro strade. 

Procedendo verso il borgo, si arriva all’incrocio con l’attuale via Mirabella, dove è situata la Chiesa di S. Antonio. Di qui il nome di aret’ S. Antonio. 

Andando ancora avanti, prima di arrivare al Ponte, nei pressi della Farmacia c’era ‘u vico do cassusare, il vicolo dell’ acquaiolo, per intenderci. 

Il lungomare Aragonese era lo stradone, e si divideva in due punti aret’ ‘o strarone e “a’ pont ‘o strarone”.  È significativo che oggi quel luogo si definisca dietro l’INPS

Ma ci sono anche posti che io non ricordo, come ad esempio Annanz’ a donna Clelia. Evidentemente Clelia era un personaggio importante tanto da diventare un punto di riferimento. 

Guy segue il racconto con molto interesse, non so se questi itinerari potranno essere utili alle sue ricerche. 

Potrei continuare ancora a narrarvi di queste piccole scoperte. Ma non avrebbe molto senso raccontarvi tutto qui con le mie parole. Io credo che uno studio così bello e minuzioso dovrebbe uscire dal computer di Enzo Italiano ed essere pubblicato per la memoria di tutti noi. Mantenere viva la memoria ci aiuterebbe forse anche ad effettuare gli indispensabili cambiamenti in maniera responsabile. 

Non credete?

E chissà, magari itinerari come questi potrebbero interessare anche i viaggiatori – quelli che apprezzano storia e tradizioni –  che oggi l’industria del turismo torna a considerare appetibili.

Vediamo se qualcuno si rende disponibile a collaborare. Io sono a disposizione

Laura Mattera Iacono

Sono Laura Mattera Iacono. Traduco dal tedesco in ambito giuridico e scrivo in italiano per il web. Su questo blog racconto Ischia tra chiacchiere e caffè. Scrivo contenuti per il web per aziende turistiche di Ischia, Procida, Capri e Napoli

Per info ⇒ Contatti 

4 commenti
  1. Paola Bortolani
    Paola Bortolani dice:

    Com’è difficile seguire questi itinerari, attuali e storici, senza essere mai stata a Ischia! Sempre di più mi riprometto di venire, non è indispensabile concentrarsi all’estate

    Rispondi
  2. Luigi Casztaldi
    Luigi Casztaldi dice:

    Ciao Laura. Ho letto questo articolo molto interessante su Mervesch. Sarebbe interessante far intervenire anche il Prof. Pasquale Balestrieri per l’argomento Mercopp abbondantemente da lui trattato

    Rispondi

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