Quelli che amano Ischia

  • Ischia ai tempi del coronavirus: polemiche, speranze e fiducia nel futuro

Sulla pagina FB del Tavolo arriva un messaggio:

Carissima Al tavolo di Amalia ti ringrazio molto del tuo pensiero, ma io nella vostra bella Ischia ci vengo a Settembre e mi auguro che le acque si siano calmate. Ti auguro una buona serata

A scriverlo è una signora veneta che è solita venire in vacanza a Ischia in periodi di bassa stagione. Cosa era successo? Come mai quel messaggio?  Semplice.  Un post con una foto ha avuto un successo insperato con un numero incredibile di condivisioni e tanti commenti pubblici di Ischitani,  turisti e viaggiatori. Il dramma coronavirus era già esploso, ma non era ancora il momento del coprifuoco, della chiusura totale dell’Italia. Si sperava in quei giorni che il virus, rimanendo  confinato in alcune regioni, potesse essere sconfitto più facilmente. Poi la situazione è precipitata. Ecco testo e foto del post:

Ischia BucetoCaro turista, caro viaggiatore
Ischia ti aspetta, ma non venire ora, non ti conviene. L’emergenza nazionale si fa sentire forte. Molte manifestazioni sono state rinviate, le Chiese con le loro bellezze artistiche e storiche, sono chiuse. Il sole è ancora pallido, non potrai godere del mare. Le colline sono lì, ma se inerpicandoti per quei sentieri prendi un po’ di freddo e ti arriva il raffreddore, ti spaventi tu e farai spaventare tutti. Rinvia la tua vacanza. Basta un po’ di pazienza. Se tutti noi collaboriamo, questo coronavirus schiatterà presto, vedrai. Ischia ti aspetta. A presto!

Era il 6 marzo, poco più di una settimana fa, quando ancora si temeva che – nonostante le paure, le ordinanze emesse e poi annullate, le piazzate – gruppi di turisti lombardi e veneti fossero pronti a sbarcare sulla nostra isola. Senza voler entrare in polemica, ora che le condizioni sono notevolmente cambiate  con le misure restrittive promulgate dal governo, permettetemi di dire una cosa. Se all’inizio a Ischia e in Italia avessimo usato le parole in maniera adeguata, senza isterismi né minimizzazioni,  facendo leva sul buon senso e sulla persuasione, forse ora la situazione sarebbe diversa. Purtroppo oggi in pochi credono nella forza delle parole. Eppure la parola è una potente signora. La parola giusta serve anche a far crescere in noi – Italiani e Ischitani – quel senso di responsabilità e quella coscienza civica di cui abbiamo tanto bisogno.

Tante persone tra Ischitani, turisti e viaggiatori mi ringraziano in pubblico e in privato per quello che scrivo e condivido sui social. Ma sono io a dire grazie a voi che dimostrate di amare Ischia.
Alla signora veneta che spera di venire a Ischia in settembre, augurandosi che intanto le acque si siano calmate, vorrei dire solo che  andrà tutto bene e che di sicuro verrà  a godersi la vacanza sulla nostra bella isola. E io, con  le mie amiche  venio a torte , vengo a prenderti per un buon caffè al nostro tavolo.

Sono Laura Mattera Iacono. Traduco dal tedesco in ambito giuridico e scrivo in italiano per il web

2 commenti
  1. Ciccio
    Ciccio dice:

    Salve,
    Sto meditando di trasferimento ad Ischia.
    Ho compiuto 40 anni e volevo farmi questo regalo.
    Vengo in vacanza da quando avevo6anni, forse prima.
    Sono napoletano, ma, da15anni a Roma. Ultimamente cerco di venire spesso sull isola immaginandomi da solo. Essendo single.
    Ho qualche amico e qualche parente li, ma voglio innanzitutto basarmi su me stesso, ed ecco il punto: inevitabilmente il confronto tra mamma Roma e la mia isola. La città mi sta stretta e nel contempo quando sto ad Ischia, il confronto con la capitale e le sue opportunità mi pervade.
    Chiaramente è un cambiamentio radicale al quale dovrei abituarmi gradatamente.
    Solo che non riesco più a vedere il mio sogno ischitano concretamente.
    Roma che amo e mi ha dato tanto ed Ischia che desidero ed amo allo stesso tempo. Passare dalla città più grande d Italia ad un isola non è semplice,ma, sto cercando ciò che mi spinga a decidermi.
    Voi che siete ischitane/i di diritto🙂sareste così cortesi da darmi un consiglio.
    Premetto che per almeno un anno dovrei fare da pendolare Ischia Napoli
    (corso meridionale) prima del trasferimento all ufficio postale sull’isola.
    Un caro saluto.
    C.G.

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    • Laura Mattera Iacono
      Laura Mattera Iacono dice:

      Salve Ciccio,
      Grazie per la sua attenzione. L’aspetto che mi preoccupa di più nel suo caso è proprio il dover fare da pendolare almeno per un anno. Essere pendolari sul mare è difficile per tutti, perché purtroppo i collegamenti marittimi negli ultimi anni non sono dei migliori. Ma è particolarmente difficile per chi non è abituato alla “vita di mare”.
      Per il resto invece molto dipende da Lei e dalla sua capacità di adattarsi a una vita diversa da quella della grande città. Ischia è un’isola grande, può dare molto se la si sa apprezzare. D’inverno “sonnecchia”, molte attività ludiche sono sospese, ma ci sono tante cose da fare. Per esempio io adoro le escursioni nel verde. Se lei ama il verde, può prendere contatto con gruppi che organizzano escursioni anche in inverno. Esistono anche “Proloco” e circoli culturali molto attivi. In generale Ischia permette di socializzare abbastanza facilmente. Chi prende l’abitudine di frequentare un tale bar o una tale spiaggia o un tale luogo, riesce a entrare in contatto con le persone.
      Naturalmente ritmi e consuetudini sono completamente diversi da quelli cittadini. Bisogna anche abituarsi alla “dimensione” diversa, quella che io considero più “umana”. La gente si “conosce” e questo ha i suoi lati positivi e quelli negativi.
      Detto questo, valuti bene la prospettiva del pendolarismo.
      Continui a seguirci. Un caro saluto.
      Laura

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