Una Lady inglese e le sue origini di Lacco Ameno

la tessera di Agostino

A proposito di Inghilterra,  questa volta voglio raccontarvi una storia un po’ diversa che ho raccolto due anni fa in un albergo di Lacco Ameno. Una signora inglese con cognome italiano, torna a Ischia per un motivo ben preciso

Alla ricerca delle origini

Dal vecchio blog 8 luglio 2019

Un albergo di Lacco Ameno a poca distanza dal Fungo è il giusto scenario per la storia che sto per raccontarvi. Le protagoniste sono due donne. Innanzitutto Caterina Cutrupi, una collega traduttrice di cui vi ho già parlato e che anche stavolta è venuta in vacanza a Ischia armata del suo computer portatile.  L’altra è Sue Monti, una bella signora inglese che, come testimonia il cognome, ha chiare origini ischitane.  Siamo sedute a un tavolo ai bordi della piscina dell’albergo. Con noi c’è anche Isabella Marino, invitata di proposito per il caso.

Come mai ci troviamo qui? Una mattina Caterina mi chiama e mi dice: “Ho conosciuto una signora inglese qui in albergo, ha una storia bella da raccontare, fa proprio al caso tuo. Ma vieni presto, la signora rimane solo pochi giorni”.
Detto fatto. Il pomeriggio dopo siamo lì e incontriamo la signora che parla solo in inglese. Devo dunque avvalermi dell’opera di Caterina Cutrupi. Mi capita talvolta di fare da interprete in colloqui di lavoro tra italiani e tedeschi, stavolta sono dall’altra parte della barricata.  E l’esperienza è piacevole. Caterina, come me, è una traduttrice non un’interprete, ma sa come comportarsi in questi casi. Conosce alla perfezione i tempi di inserimento, sa come mediare senza farsi schiacciare  e la conversazione fila via liscia come l’olio.

La storia

Sue Monti

Sue comincia a raccontare una storia che parte da molto lontano. Parla con quel tipico atteggiamento  anglosassone, con quella riservatezza che a noi italiani dà piuttosto l’idea della timidezza. Ma veniamo ai fatti.

Siamo alla fine dell’800Francesco Antonio Monti  decide di lasciare Lacco Ameno, il Comune di  Ischia dove è nato circa 40 anni prima, per cercare fortuna in Inghilterra. La situazione in Italia è molto difficile, siamo nell’epoca appena successiva all’Unità, il Sud soffre. A Ischia in particolare le risorse e le possibilità di lavoro sono scarse. A dire il vero Francesco Antonio ha una sua attività precisa: realizza cestini in paglia.  È un’arte antica che qui sull’isola aveva avuto un discreto sviluppo commerciale,  ma che in quel momento non sembra dare grandi frutti.

Francesco Antonio si dà da fare, vende i suoi cestini anche fuori da Ischia, spesso ad esempio si reca a Capri. E proprio nell’isola azzurra conosce Ermelinda, una donna siciliana che presta servizio presso un’importante famiglia inglese. I due si innamorano e poco dopo si sposano. Ma da un punto di vista economico le cose non vanno bene e così Francesco Antonio nel 1896 decide di emigrare, scegliendo Liverpool come sua meta. Non sappiamo se Ermelinda sia partita con lui o se l’abbia seguito in un secondo momento.

In Inghilterra Francesco Antonio apre una drogheria, poi si dedica al commercio di oggetti di terracotta. La coppia sembra felice, ha molti figli. Tra questi, William, nato nel 1906, è il nonno di Sue. Ed è un personaggio che nella nostra storia riveste un ruolo centrale. William ha molti contatti con l’Italia e,  come racconta Sue,  dimostra di essere orgoglioso delle sue origini:  “Cantava canzoni italiane, amava la cucina italiana, ma non raccontava niente del Paese”.

William è tra quegli Italiani che in Inghilterra hanno vissuto periodi non proprio semplici. Sue ci racconta di come negli anni ‘40, durante la guerra, gli Italiani fossero malvisti. E infatti alcuni membri della famiglia Monti camuffano i nomi rendendoli inglesi in modo da celare l’origine italiana.  Tutto ciò tuttavia non impedisce al nonno di essere orgoglioso delle sue origini. Ed è un orgoglio che William trasmette anche al figlio Kenneth, il padre di Sue.

Sue viene a Ischia con la famiglia nel 1972.  Ricorda poco di quel viaggio. “Una cosa mi ha colpito – ci dice –  qui si conoscevano tutti”. Le immagini di quella prima volta a Ischia devono esserle rimaste impresse, perché poi Sue comincerà a scavare nel passato, a ricostruire l’albero genealogico.  Oggi  Sue, che intanto vive in una città nel Nord del Galles,  vuole scoprire i luoghi che rendevano il nonno e il padre tanto orgogliosi.
Sue è venuta per pochi giorni, non a caso ha portato con sé un suo nipotino, ha incontrato un suo cugino di Lacco Ameno, ha cominciato a esplorare l’isola, a sentirne i profumi. Un suo handicap certo è la lingua, ma ha deciso di mettersi d’impegno a studiare l’italiano per poter comunicare meglio. “Tornerò presto”, mi dice alla fine. E noi l’aspettiamo.

Fin qui la storia raccolta due anni fa. Non ho avuto più notizie della simpatica signora Sue. Speriamo di poterla incontrare ancora al nostro tavolo.

E presto aspettiamo anche Caterina Cutrupi che anche quest’anno dovrebbe trascorrere le vacanze a Ischia.

Laura Mattera Iacono

Sono Laura Mattera Iacono. Traduco dal tedesco in ambito giuridico e scrivo in italiano per il web. Su questo blog racconto Ischia tra chiacchiere e caffè. Scrivo contenuti per il web per aziende turistiche di Ischia, Procida, Capri e Napoli

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