Salvatore: un Ischitano a Londra

Salvatore al tavolo di Amalia

Le immagini di Inghilterra-Italia, partita di calcio valevole per la finale del Campionato d’Europa, ci hanno lasciato di stucco. Quello che è successo prima, durante e dopo l’incontro, restituisce l’idea di un paese, l’Inghilterra, profondamente in crisi. Questa volta i protagonisti non sono stati solo i temutissimi  hooligans, sui quali ci sarebbe tanto da discutere.

Quello che ha sconcertato forse di più è stato l’atteggiamento dei rappresentanti della casa reale che a fine partita sono scappati via, senza complimentarsi con i vincitori o anche il gesto disprezzo dei giocatori inglesi che si sono tolti la medaglia d’argento, appena indossata.
Ma l’Inghilterra non è il Paese del fair play, dell’applauso all’avversario che vince? Che cosa è successo? Il sospetto è che ci sia stato uno zampino “politico” molto forte. La vittoria, secondo il disegno di personaggi specifici, doveva rappresentare una sorta di rivalsa degli Inglesi nei confronti del mondo e anche dei sudditi di altre parti del Regno Unito. Ma qualcosa non ha funzionato. La figuraccia internazionale della casa reale e dei giocatori è stata terribile. Serpeggia nell’opinione pubblica italiana una forma di disprezzo verso gli Inglesi. Ma possiamo dimenticare cosa è stata l’Inghilterra?

Ho ripescato una testimonianza di poco più di due anni fa. Il nostro amico Salvatore, che tuttora vive a Londra, venne a farci visita. Sentiamo cosa ci disse. Naturalmente speriamo che Salvatore torni presto da noi a raccontarci quello che sta succedendo oggi in Inghilterra.

Salvatore: da Londra al tavolo di Amalia

dal vecchio blog: 8 gennaio 2019

Il sapore internazionale si avverte sempre di più al nostro tavolo. Sentite un po’ che bel caffè …
Salvatore  vive a Londra da tempo, ma anche grazie ai social rimane in contatto con Ischia e segue Al tavolo di Amalia. Gli ho chiesto più volte di vederci per un caffè quando torna qui per le vacanze. Ma finora non eravamo mai riusciti ad incontrarci. Le sue apparizioni sull’isola sono fugaci e quando i periodi di permanenza sono così brevi hai sempre tanto da fare, amici e parenti da salutare, luoghi da visitare. E il tempo vola.

Ma stavolta … una mattina, poco dopo Capodanno, mi arriva un messaggio. È proprio Salvatore:   “A che ora vi incontrate per il caffè?”  Domanda difficile. Gli incontri tra di noi non sono mai precisi e programmati, a meno che non siano previsti ospiti. Di solito ci incontriamo solo se è davvero  possibile e se i problemi quotidiani ce lo consentono. Ma l’occasione è ghiotta, così invio un messaggio al gruppo. Teresa e Isabella rispondono presente.

Sono la prima ad arrivare al tavolo, non conosco Salvatore di persona, né posso contare sulle indicazioni di qualche foto. Non ne usa sul suo profilo social. Eppure sono sicura che non sarà difficile riconoscerci. Mi siedo e aspetto. Un tavolo di fianco al mio è pieno di persone che chiacchierano allegramente. Dopo poco ecco arrivare un signore che si guarda intorno. È in maniche di camicia nonostante il freddo intenso. Si rivolge al tavolo lì vicino e chiede: “È questo il tavolo di Laura?”. Le signore si guardano stupite. Gli vado incontro: Laura  sono io. Il Tavolo di Amalia è ancora vuoto stamattina, ma le altre verranno tra poco. Solo Amalia non si fa più vedere purtroppo.

Ci sediamo e facciamo conoscenza, anche se ci sembra di essere vecchi amici. Che lavoro fai esattamente, Salvatore?  “Lavoro per una società che certifica le stelle degli alberghi”. Interessante. Ecco perché viaggi in lungo e in largo per l’Inghilterra. “Sì. Ed è un lavoro interessante. Non so come funzioni qui in Italia, ma nel Regno Unito le stelle attribuite a un albergo o le rosette attribuite a un ristorante o a un pub, devono essere continuamente verificate”. Le rosette? “  – mi risponde – quelle per i ristoranti e i pub si chiamano così”. Un sistema un po’ diverso, dunque.

Salvatore sembra ben integrato a Londra, parla un perfetto italiano e quel lieve accento british gli conferisce un tocco di eleganza.
Intanto sono arrivate anche Teresa e Isabella. E a questo punto la domanda dobbiamo fargliela: “Come la mettiamo con la Brexit?”.
Lui risponde pacato. “Non sono preoccupato più di tanto. Non posso credere che un paese come l’Inghilterra con una tradizione democratica così antica  possa poi trattar male una persona come me che lavora lì da 27 anni. Dovrò fare il permesso di soggiorno? Lo farò! In Inghilterra queste cose non sono così difficili. Non esiste lo scontro con la burocrazia come in Italia. Ti colleghi  a internet e risolvi. Avrai delle spese da affrontare, questo sì. Ma non ci sono complicazioni”.

Ecco, sì, la burocrazia.Vi faccio un esempio – continua Salvatore – tempo fa mi era stata inflitta una multa che ritenevo ingiusta. Ho presentato ricorso via posta elettronica e dopo 4 giorni mi arriva una e-mail di risposta: il suo ricorso è stato accettato. Qui in Italia invece … “ Qui in Italia invece se pensiamo che la multa o l’ammenda che ci è stata inflitta, è ingiusta, ci impigliamo nella rete della burocrazia e perdiamo la voglia di fare ricorso.

Tutto vero … ma secondo te è giusto che l’Inghilterra
esca dall’Europa? Molto pacata la risposta di Salvatore: “Io credo che questa Europa vada cambiata. E spero che la Brexit possa dare un segnale forte da questo punto di vista”.
Sarebbe stato interessante conoscere in merito l’opinione di  Giovanna e Davide che hanno vissuto a Londra.  Purtroppo non abbiamo fatto in tempo a combinare un incontro. Ma non mancherà occasione. Salvatore tornerà presto e contiamo di rivederci tutti insieme. “E magari la prossima volta mi porterete in giro per Ischia. Mi piacerebbe visitare S. Alessandro”. Ma certo, Salvatore. Sarà un piacere. Le nostre passeggiate per Ischia evidentemente sono molto seguite.
Dobbiamo lasciarci, il tempo vola. “Parto domani”, aggiunge lui salutandoci. Buon rientro. E a presto.

Fin qui la testimonianza di due anni fa. Speriamo che Salvatore torni presto a presto a prendere un caffè con noi.

Sono Laura Mattera Iacono. Traduco dal tedesco e scrivo in italiano per il web.

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