Lacco Ameno: l’ospedale, le Star del cinema e un Principe

Lacco Ameno
  • Con Rizzoli Lacco Ameno divenne un centro turistico – termale di livello internazionale.  E oltre alle star del cinema e dello spettacolo, le strade del piccolo Comune e dell’isola erano frequentate anche da un personaggio particolare: un Principe

Quando Angelo Rizzoli, su  invito di Piero Malcovati, arrivò a Ischia all’inizio degli anni ‘50, capì che a Lacco Ameno avrebbe potuto investire bene i suoi soldi. Rilevò la vecchia struttura delle Terme Regina Isabella- S. Restituta, costruì l’albergo Regina Isabella e in seguito anche altre strutture ricettive. Infine, costruì a sue spese e donò all’isola l’ospedale Anna Rizzoli.

Perché questo gesto? Era un uomo magnanimo? Può darsi. Certo aveva origini umilissime che mai aveva dimenticato. Era cresciuto al Martinitt, un istituto per orfani nel quale aveva imparato il mestiere di tipografo. Poi da  adulto mise a frutto quella sua esperienza e diventò uno dei più importanti editori italiani.  È possibile che quel dono sia frutto del ricordo della sua povertà. Una cosa tuttavia è certa. Rizzoli era un imprenditore oculato. Aveva intuito che non sarebbe stato possibile avviare un discorso turistico importante in un’isola sprovvista di una struttura sanitaria adeguata.

Così, con Angelo Rizzoli Lacco Ameno divenne un centro turistico – termale di livello internazionale tanto che lo stesso imprenditore era solito dire: “Se io devo ricevere una persona a cui tengo molto, non la ricevo a Milano dove  ho una sede rispettabile, ma nel mondo ce ne sono di più grandi e di più belle. La ricevo a casa mia, a Lacco Ameno, dove il mio ospite non potrà non rimanere incantato e riportarne un gradevole ricordo per tutta la vita”.

In questo progetto Malcovati rivestì un ruolo fondamentale. Era un consulente medico di prestigio e con il finanziamento di Rizzoli promosse studi che suffragavano le cure termali da un punto di vista scientifico. E su questo aspetto torneremo in seguito.

Intanto Lacco Ameno anche grazie alla pubblicità che lo stesso Rizzoli faceva sulle riviste di cui era proprietario, richiamò l’attenzione di un turismo d’eccezione. Gli alberghi, le strade, i bar del piccolo Comune e dell’isola cominciarono a essere frequentate da grandi star del mondo dello spettacolo.

E a questo punto devo raccontarvi qualcosa di molto personale.

Il principe Pignatelli

Ischia e le termeMio padre, Agostino Mattera Iacono,  ai tempi di Rizzoli era un giovane medico. Molti ancora lo ricordano come il “medico in pigiama” o anche “il medico della povera gente”. Correva sempre, di giorno, di notte, a Pasqua, a Natale per curare i suoi pazienti.
Ma per uno strano scherzo del destino, proprio a lui toccò il ruolo di Direttore Sanitario delle Terme della Regina Isabella. Non era una persona da vita mondana, non era solito andare al cinema o leggere rotocalchi. Dedicava il poco tempo libero allo studio dell’inglese e del francese, perché in quel periodo chi frequentava Lacco Ameno doveva  conoscere le lingue straniere.

Eppure   proprio con le star internazionali a volte commetteva gaffe incredibili.
Per sua fortuna, Rizzoli aveva una persona di fiducia, una sorta di PR , diremmo oggi: il principe Pignatelli. Era un personaggio simpatico, amante della vita, della buona tavola e profondo conoscitore del mondo. Ogni tanto, quando arrivava un personaggio importante, correva ad avvertire mio padre: “Sta arrivando Maria Callas con Onassis” oppure “Ecco Luchino Visconti”.  Mio padre contava molto sul suo aiuto. Una mattina successe il patatrac.

Mio padre era nel suo studio delle Terme e aveva davanti a sé una coppia che doveva visitare. A un certo punto sente bussare alla porta. Era il principe Pignatelli che sussurrando gli dice: “Monica Vitti, Michelangelo Antonioni”. Mio padre, pensando che i due fossero in attesa e che il Principe volesse sollecitarlo in modo da abbreviare i tempi, reagì stizzito: “Ma cosa m’importa di Monica Vitti e di Michelangelo Antonioni. Che aspettino pure. Io ho qui due persone…”. Chiude la porta, si siede alla scrivania, legge i nomi sull’elenco delle visite: Monica Vitti. Michelangelo Antonioni. Provate a immaginare l’imbarazzo. I due personaggi reagirono da grandi: scoppiarono in una gran risata.
Andò peggio in una seconda occasione. Il principe Pignatelli in quel momento doveva essere assente. A un certo punto, un signore si avvicina a mio padre e gli dice in tono sicuro: “Io sono solo”. Come posso esserle utile? Fu la risposta imbarazzata di mio padre. La reazione fu stizzita: “Io sono quello di Una lacrima sul viso…”.  Era il 1964.

Molti anni dopo, chiesi una volta a mio padre, ormai era stanco e malato: “Ma cosa ci facevi in quel mondo? Tu curavi la povera gente, quella che non aveva soldi e neanche da mangiare. Come riuscivi a resistere lì tra tutte quelle star?” La sua risposta fu davvero sorprendente.  Ma ora facciamo una pausa caffè. A presto

Sono Laura Mattera Iacono. Traduco dal tedesco in ambito giuridico e scrivo in italiano per il web

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