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Il Nautico a Forio: formidabili quegli anni

Lamonica Nautico Forio

Giovedì 7 marzo si è tenuta a Forio nell’oratorio della Basilica di S. Maria di Loreto la presentazione del libro di Nicola Lamonica, Il Nautico a Forio, edito da Valentino editore 

L’incontro, coordinato da Lucia Annicelli, ha fornito l’occasione per riscoprire una pagina significativa della storia recente dell’isola e per riassaporare l’atmosfera di quei formidabili anni ’70. 

Arrivo a Forio con un pizzico di ritardo sull’orario d’inizio. L’oratorio della Basilica di S. Maria di Loreto è pieno di gente, l’acustica non è delle migliori. Manca a Ischia in questo momento una sala spaziosa e adeguatamente attrezzata per gli eventi. Bisogna arrangiarsi in sale bellissime, ma non sempre adatte.

Tra il pubblico riconosco giovani di quegli anni ‘70, pochi giovani di oggi, purtroppo. 

Nicola Lamonica, uno dei protagonisti di quegli anni, parla con lo stesso calore di un tempo. L’istituto Nautico a Ischia oggi rientra nell’ IISS Cristofaro Mennella, ma fino al 1973 i ragazzi di Ischia che volevano formarsi per affrontare la vita di mare non avevano possibilità di scelta: dovevano andare a Procida. E per generazioni tanti giovani ischitani si sono formati all’Istituto Caracciolo di Procida.

Ma come e quando il Nautico è approdato a Ischia? 

Tutte le risposte sono in questo libro che raccoglie fatti, voci e cronache del tempo fino a condurci ai giorni nostri.

Del Nautico a Ischia si sentiva parlare già dai primissimi anni ’70. Ma fu nel 1973 che le speranze di tanti ragazzi presero corpo. Quell’anno scolastico ’73-74 era cominciato sotto i peggiori auspici. L’epidemia di colera che aveva angosciato Napoli e provincia alla fine dell’estate, aveva fatto slittare l’inizio delle lezioni dal I ottobre ai primi di novembre.

Ma la situazione e Procida era resa ancora più difficile dalle condizioni dell’edificio che ospitava l’istituto Caracciolo. Un’intera ala dell’istituto fu dichiarata inagibile, mancavano pertanto le aule. Fu questa la scintilla che fece scattare la mobilitazione degli studenti di Ischia.

La richiesta di avere l’istituto Nautico sull’isola fu appoggiata da molti studenti di Procida, Ventotene, Ponza e Monte di Procida che frequentavano il Caracciolo. L’occupazione fu molto sentita e battagliera.

Ad opporsi al progetto, tuttavia, fu il Preside dell’Istituto ed altri esponenti della politica procidana. Il motivo era evidente: Procida temeva di perdere il titolo di Signora del mare che ancora oggi le spetta.  Non dimentichiamo che Procida è l’isola che ha vissuto e tuttora vive fondamentalmente di marineria, i Procidani hanno fornito al mondo un gran numero di marinai. Procida è tuttora la Scuola di Mare. 

I ragazzi di Ischia non intendevano certo mettere in discussione il ruolo dell’isola dirimpettaia. La loro era una giusta richiesta basata sulle difficoltà logistiche della struttura procidana e sulle carenze dei trasporti marittimi. In effetti i ragazzi lamentavano di dover trascorrere inutilmente sul molo procidano lunghi tempi in attesa del traghetto. Si respirava un’aria diversa all’epoca. I giovani avevano voglia di riappropriarsi della vita, di interessarsi alle cose.

La loro lotta sarà premiata anche grazie a una favorevole congiuntura politica. A metà di quell’anno scolastico – ricorda Lamonica – il Nautico sbarcò a Forio, come sede distaccata dell’Istituto Caracciolo di Procida, grazie anche all’impegno delle autorità amministrative locali che presero in fitto alcuni locali dai privati. Ma pure in quella sistemazione di fortuna, si formarono  – a metà anno scolastico – le classi prime con ragazzi che poterono studiare senza muoversi dall’isola. 

L’avventura del Nautico è appena agli inizi. Nel libro sono raccolti documenti storici come verbali delle assemblee studentesche, articoli di giornali, insomma tutto il materiale necessario a rivivere quegli anni.

Infine, dopo diverse tribolazioni, nel 2010 il Nautico confluisce nel IISS Cristofaro Mennella, Istituto che oggi fornisce ai giovani ischitani diverse opportunità di scelta. 

Lamonica LibroAcquisto il libro all’uscita e mi preparo a leggerlo voracemente. 

Su un aspetto tuttavia vorrei ribattere alla parole del buon Lamonica. 

Proprio in quel 1973 furono promulgati i Decreti delegati e così nel 1974 i genitori fecero il loro ingresso nelle scuole. Nicola Lamonica esprime ancora oggi parole di grande entusiasmo per quell’evento, sostenendo che alla lotta degli studenti si unì quella dei genitori.

Ricordo bene quella situazione. Studiavo al Liceo classico di Ischia, facevo parte di quella sinistra alternativa al PCI di Nicola Lamonica.

Noi eravamo contro i Decreti Delegati, boicottammo le elezioni degli organi collegiali del 1974. Avevamo capito che l’ingresso dei genitori nella scuola e l’istituzione stessa dei rappresentanti degli studenti sarebbero state una sciagura. Le assemblee studentesche,  che fino a quel momento avevano avuto  un valore enorme, persero significato. I genitori cominciarono a essere troppo presenti nella vita dei ragazzi,  a controllarli e a sostituirli nelle loro lotte.
In occasione delle elezioni degli organi collegiali, gli stessi studenti si dividevano, formavano liste, facevano campagna elettorale, sposando così una logica becera con conseguenze davvero infauste. 

La sinistra tradizionale salutò con entusiasmo i Decreti Delegati.
Oggi possiamo dire con chiarezza che avevamo ragione noi. Da più parti si auspica che i genitori escano dalla scuola. 

Mentre mi appresto a leggere il libro, mi preme ringraziare Nicola Lamonica per il raconto e  per il  grande lavoro di raccolta dei documenti. Spero davvero che sfogliando queste pagine  i giovani ischitani di oggi possano riscoprire  la partecipazione. 

Laura Mattera Iacono

Sono Laura Mattera Iacono. Traduco dal tedesco in ambito giuridico e scrivo in italiano per il web. Su questo blog racconto Ischia tra chiacchiere e caffè. Scrivo contenuti per il web per aziende turistiche di Ischia, Procida, Capri e Napoli

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2 commenti
  1. Paola
    Paola dice:

    Ancora una pagina molto interessante che, raccontando una storia locale (io non sapevo nemmeno che Procida fosse così importante come Scuola di Mare, eppure vengo dal mare anch’io) racchiude esperienze legate a un momento storico che hanno visto cambiare la scuola in tutto il Paese. Non commento i decreti delegati, che non ho subito (mi sono diplomata proprio nel ’73), ma che mi ha vista mamma attiva nel liceo dei miei figli, per quanto mi occupassi di orientamento e non di didattica 😉

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    • Laura Mattera Iacono
      Laura Mattera Iacono dice:

      Cara Paola,
      anche io sono stata attiva come mamma alle Elementari e alle Medie di mia figlia. Proprio dopo questa esperienza, che avevo affrontato sperando di occuparmi di Scuolabus e Piedibus, sono tornata indietro negli anni e ho trovato conferma alle mie idee di tanti anni prima.
      Fuori i genitori dalla scuola è un imperativo categorico, anche perché la scuola-azienda li ha trasformati in clienti, cui proporre un’offerta, sul genere supermercato.
      Il discorso è lungo e contorto, anche perché questa scuola è tanto lontana dai nostri sogni. Un abbraccio

      Rispondi

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