Tra Ischia, Procida e Torre del Greco: giornate indimenticabili

Guido Michelle Giovanna

I racconti dei nostri ospiti sono affascinanti e a volte perfino commoventi.

In settembre avevamo accolto Guy Attanasio. Era pieno di entusiasmo. La Grande Famille de Procida et Ischia, l’associazione dei discendenti dei migranti fondata da Pascal Scotto Di Vettimo, aveva tanti progetti in cantiere. 

Ci eravamo lasciati con una promessa: ci rivedremo in maggio. Infatti Guido – come preferisce farsi chiamare –  è tornato al tavolo per raccontare le sue giornate tra Ischia, Procida e Torre del Greco.

In un sabato mattina di maggio Guido e la sua amica Michelle ci aspettano per un caffè a Ischia Ponte. Hanno la faccia contenta, anche se sono stanchi. Sono reduci da giorni pieni di impegni.

Guido e Michelle sono appassionati animatori de La Grande Famille de Procida et Ischia, un’associazione in costante crescita che ormai è diventata il punto di riferimento per tante persone. I  discendenti di quei migranti italiani che tanto tempo fa erano partiti  per cercare fortuna altrove, hanno trovato nell’associazione un punto di riferimento e di confronto. Tante di queste persone che oggi vivono in Italia o all’estero sentono il bisogno di capire le loro origini, di ricostruire il passato della famiglia, di scoprire i motivi che hanno indotto i loro parenti ad andare via. E l’Associazione fornisce loro gli strumenti adeguati per una ricerca che non è mai semplice.  Insieme con il fondatore, Pascal Scotto di Vettimo, Guido è costantemente impegnato in un gran numero di attività. 

In questi giorni si è svolta l’assemblea dei soci. Abbiamo discusso di bilanci e di iniziative”, mi dice emozionato. 

Come i lettori forse ricorderanno, Guido è un franco-algerino. Un suo antenato, Tonio mangiamare,  un abile pescatore di corallo, era di Ischia Ponte. A metà dell’800,  Tonio comincia a spostare la sua attività nei pressi delle coste algerine. E a un certo punto non torna più indietro. Si ferma in Algeria e costruisce qui un nuova vita.  Difficile stabilire i motivi della scelta. È possibile che la pesca del corallo – l’oro rosso dell’epoca – nelle nostre coste non fosse più così ricca.  O forse fu il peggioramento delle condizioni di vita al Sud dopo l’Unità d’Italia a indurre Tonio a un passo così importante.

Tonio – racconta ancora Guido – non ha mai rinunciato alla cittadinanza italiana. I figli però, tra cui mio nonno, hanno preso la cittadinanza francese per accedere ad alcune agevolazioni”.
E qui la storia si fa ancora più complessa. “A un certo punto i franco-algerini furono messi in condizione di andar via, di abbandonare la terra, la casa, il villaggio o la città nei quali avevano costruito la loro vita e di andare in Francia” – mi dice Guido con un po’ di emozione. “ E in Francia – prosegue – l’accoglienza non fu delle migliori. I Francesi non ci amavano”. Integrarsi è stato difficile. Erano gli anni in cui l’Algeria combatteva per l’indipendenza, le tensioni politiche erano forti. 

Michelle, la sua amica, segue con attenzione e annuisce. Anche lei ha vissuto situazioni simili. “Sì, anche io ho vissuto in Algeria per tanti anni. L’ho lasciata con dolore, perché lì era la mia vita. Ma oggi avrei qualche timore a tornarci. Non per la gente, che anzi ci vuol bene. È la situazione politica ad essere molto tesa”. Qualche anno fa, su pressioni del figlio che voleva conoscere i luoghi della giovinezza della madre, aveva organizzato un viaggio. Poi il Covid ha fatto saltare tutto.

È proprio questa voglia di contatto con le proprie origini che dimostra il figlio di Michelle, ad animare l’Associazione, cui tante persone hanno aderito. 

Giovanna, nata in America da genitori italiani, segue il discorso con molta attenzione. Anche lei che ha scelto Ischia, è in una costante, commovente ricerca delle sue origini. Evidentemente è un aspetto che accomuna tutte le persone che discendono da migranti.

Tre giornate da ricordare

Sulle tracce dei migranti a Ischia, Procida e Torre del Greco

Guido mi racconta di aver vissuto giorni straordinari

Innanzitutto a Procida il 3 maggio è stato inaugurato il muro dei migranti”. Un muro bianco alla Corricella su cui campeggiano mattonelle con i nomi dei migranti, luogo e data di nascita e di morte,  a futura memoria . Sono stati tanti i discendenti ad aderire all’iniziativa. 

La cerimonia è stata molto commovente”, dice Guido emozionato

Per avere un’idea precisa di che cos’è il muro, ho visitato il sito > Muro dei migranti  Ne sono rimasta davvero impressionata. Quei nomi, apposti lì, raccontano tante storie, anzi una Storia. 

E non è finita qui. Il giorno dopo 4 maggio, La Grande Famille si sposta a Ischia Ponte al Museo del Mare per l’inaugurazione di un’intera sezione dedicata all’Associazione. In mostra oggetti e ricordi legati al mare, soprattutto al corallo. Da visitare sicuramente. 

Infine il 6 maggio  i soci sono stati accolti a Torre del Greco per una grande giornata dedicata agli antichi di pescatori di corallo che sono stati l’anima della cittadina vesuviana. Torre del Greco è stata ed è ancora la capitale della lavorazione del corallo.

Guido racconta con molta emozione.

La nostra giornata è iniziata con una visita al Museo della Marineria torrese , nel palazzo della Ferrovia, dove si possono ammirare tanti oggetti legati alla cultura di mare. Poi ancora la visita al Museo del corallo, situato nella stessa struttura che ospita l’Istituto d’arte di Torre”.

Visitando il sito del  > Museo e leggendo i cenni storici  ho potuto assaporare la bellezza dei lavori e il loro significato storico. 

Ma Guido ci racconta anche un altro momento emozionante. “Abbiamo visitato anche il laboratorio di corallo Antonino De Simone”.
Anche qui mi documento sul web e scopro che la ditta Antonino De Simone è stata fondata  nel 1830 e poi tramandata da padre in figlio. Oggi è guidata da una donna, erede di famiglia, Gioia De Simone. Sul sito si racconta anche che lavorazione del corallo è artigianale, ma al passo dei tempi, cioè coadiuvata da macchinari moderni. Un’altra precisazione è importante: la lavorazione è ecosostenibile perché non produce rifiuti tossici per l’ambiente. La stessa pesca del corallo è regolamentata in maniera da non arrecare danno.

Mentre Guido racconta, Giovanna e io ci guardiamo. Andiamo a Torre del Greco a visitare tutto questo? “Sìììì”, risponde lei entusiasta. Faremo un gruppo.

Mentre Michelle paga il conto – ahimè – Guido si accomiata con una promessa. “La settimana prossima partiremo, ma io conto di tornare presto. Vorrei che tu mi accompagnassi per un giro a Ischia Ponte. Tu la conosci bene”. Ben volentieri. Faremo un gruppo. Vero Giovanna? 

A presto dunque. 

E grazie per il caffè e il bellissimo racconto

Laura Mattera Iacono

Sono Laura Mattera Iacono. Traduco dal tedesco in ambito giuridico e scrivo in italiano per il web. Su questo blog racconto Ischia tra chiacchiere e caffè. Scrivo contenuti per il web per aziende turistiche di Ischia, Procida, Capri e Napoli

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