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L’agricoltura a Ischia: il terreno di Marco

La terra coltivata che si specchia nel mare, con il verde delle piante, il marrone dei rami, il rosso di fiori e frutti. È un privilegio che abbiamo a Ischia 

Il terreno di Filippo e Marco a Soronzano: un bellissimo esempio di terra che produce

A Ischia abbiamo un privilegio che per un lungo periodo abbiamo dimenticato: possiamo coltivare il terreno in collina e in riva al mare. A Ischia terra e mare si toccano, si mischiano, si danno forza.

Qualche giorno dopo la chiacchierata con Filippo, ho telefonato a Marco. Ero davvero curiosa di visitare il terreno che insieme coltivano a Soronzano, su quella collinetta che si affaccia sul mare di Ischia Ponte.

Quando posso venire?  gli ho chiesto.
Anche ora, sono qui“. 

È semplice arrivarci. Da Cartaromana imbocco il sentiero di Soronzano e prima della curva che immette sulla strada diritta che conduce a Ischia Ponte, mi trovo davanti al portone bianco.
Alcuni biglietti attaccati al portone, indicano dove siamo: il terreno di Marco e Filippo rientra in Campagna Amica, una rete nazionale di coltivatori diretti.

Quando il portone si apre, mi trovo di fronte il viso sorridente di Marco affaccendato al lavoro. E nonostante la giornata sia opaca, il verde mi abbaglia. 

Accomodati“, mi dice, “hai sbagliato periodo. Ora nella terra c’è poco. Bisogna aspettare la pioggia per la semina“.

Sarà pure così, ma guardandomi intorno mi sento avvolgere dal verde, in ogni tonalità. E sullo sfondo si intravede il Castello. 

Marco è ansioso di mostrarmi una sua attività di contorno.
Quando posso mi dedico al recupero e al restauro di mobili antichi. Ce ne sono tanti a Ischia che possono essere recuperati. E ci sono persone che ci tengono.
E mi mostra con giusto orgoglio un mobile rimesso a nuovo.

La prima tappa della nostra passeggiata è all’interno di una vecchia cantina. Qui è stato messo a riposare il lavoro recente, quello delle bottiglie  e dei buccacci di pomodori.

E proprio in cantina, Marco ha attrezzato un piccolo laboratorio per coltivare la sua seconda passione: il recupero dei mobili. 

Pensateci bene: secondo l’antica cultura contadina, niente si butta. Il recupero è d’obbligo. E Marco sembra lavorare proprio in questa direzione, in tutti i sensi

Rimango incantata, per fortuna  Marco mi scuote  mostrandomi i fagioli conservati in buste. Ce ne sono di tanti tipi: quelli che chiamano i fascisti perché di colore scuro,  quelli ad occhiello, gli zampognari. 

E cominciamo la nostra passeggiata per il terreno. Quanto è grande? “Circa un ettaro”, mi risponde.

Sul nostro percorso sono ben indicati dei veri e propri sentieri per le persone che vengono in visita.  Qui vengono diverse scolaresche. Ma anche gli adulti vengono ad assaporare le nostre prelibatezze. Possono raccogliere i frutti direttamente dall’albero

Un albero di limoni comincia a dare i suoi frutti ancora acerbi, su un fico resiste ancora qualche prelibatezza.

Ma come sono accolti i prodotti sul mercato? 

Abbastanza bene. Ci sono sempre persone che prediligono i prodotti industriali, per il prezzo, ma anche perché si cucinano più in fretta. Ma noi abbiamo comunque una buona fetta di mercato”.

E racconta: “Tra i nostri clienti abbiamo ristoranti e alberghi che danno spazio ai prodotti locali”.  Un grande passo avanti, mi sembra.

Marco conferma rivelandomi un particolare di non poco conto:

La sensibilità verso la cucina genuina e tipicamente locale sta aumentando. Pensa che alcuni albergatori ci hanno chiesto di insegnare ai loro  chef a cucinare il coniglio all’ischitana”.  

Evidentemente alcuni imprenditori hanno scoperto che il prodotto locale può piacere ai turisti. Era ora!

Quando camminando, scorgiamo il Castello, sento il bisogno di fermarmi.  Marco si lascia fotografare volentieri. Sullo sfondo dell’azzurro tenue del mare, sembra che i colori e i profumi della terra siano più forti.

A un certo punto vedo in lontananza qualcosa muoversi. Sono meravigliose caprette che si divertono nel loro spazio.

Produciamo anche ricotta“, mi dice Marco ridendo.

E poi ci sono i conigli. Le foto purtroppo mi sono venute male, ma vi assicuro che gli animali vivono in uno spazio adeguato. 

Intanto un orgoglioso cappone passeggia libero … 

Pesche terreno Marco

Alla fine ci fermiamo davanti a un bell’albero di pesco ancora pieno di frutti. Sono squisiti.

Al momento di congedarmi, Marco mi rinnova l’invito

Vieni dopo la pioggia, quando avremo piantato le verdure per Natale“. 

Eh già … Natale si avvicina. Avremo bisogno di finocchi, broccoli baresi, insalate di ogni tipo, broccoli di Natale (quelli che a Ischia chiamano anche minestra di foglia), friarielli  …

E poi aspettiamo i mandarini, i mandaranci, i cachi o cachissi e tutto quello che la natura di Ischia e la fatica dei nostri contadini saprà offrirci.

Io tornerò presto. E farò anche un po’ di spesa.
Verrete anche voi?

Laura Mattera Iacono

Sono Laura Mattera Iacono. Traduco dal tedesco in ambito giuridico e scrivo in italiano per il web. Su questo blog racconto Ischia tra chiacchiere e caffè. Scrivo contenuti per il web per aziende turistiche di Ischia, Procida, Capri e Napoli

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