Il bar del Porto

Angelina Alibar Ischia Porto

Ci sono Bar a Ischia che hanno storie da raccontare. È il caso dell’ AliBar a due passi dal porto. Me ne hanno parlato la signora Angela e Roberto. Una chiacchierata tra caffè, granite e aperitivi sul mare

Il porto ti trasporta, ti fa viaggiare, ti spinge lontano. E poi ti accoglie.

Mi capita spesso di passare per il porto d’Ischia, quando parto o ritorno. Non mi fermo mai, presa dalla fretta di andare o venire. Una mattina ci sono passata per alcune commissioni. Avevo preso l’ auto pensando di far prima. Mi sono inzuppata di sudore cercando un parcheggio, tanto da pensare che a piedi o in bus avrei fatto prima e sarei arrivata meglio alla meta. 

Ho parcheggiato distante, rimediando così una bella passeggiata al fresco degli alberi che resistono.

Roberto Alibar Ischia PortoPassando davanti alle Antiche Terme Comunali, ho notato un piccolo chiosco con limoni e arance in bella vista e la macchina del caffè che sembrava aspettarmi. Avevo proprio bisogno di un momento di accoglienza e di ristoro. 

Dietro il bancone riconosco un volto amico. È Roberto. “Ti offro un caffè?”. Grazie, ne ho proprio bisogno. Lo conosco da un po’, ma non sapevo che lavorasse qui. 

È il bar di famiglia”, mi spiega.  Poco distante, dietro un cespuglio di limoni è seduta la mamma, la signora Angela. 

Volete qualcosa da bere? – mi dice lei gentile – Arance e limoni sono freschissimi!” 

Grazie, ma per quanto quei frutti meravigliosi siano una bella tentazione, questa per me è proprio l’ora del caffè. 

È l’occasione giusta per fare due chiacchiere . “Noi siamo qui dal 1981 – racconta Angela – Abbiamo cominciato con un piccolo chiosco in legno. In quegli anni bastava per lavorare. Le Antiche terme Comunali erano in funzione, e gli aliscafi attraccavano proprio qui di fronte. C’era un continuo via vai di gente. Si lavorava anche di sera tardi fino all’alba. Mio marito è stato il primo a portare i cornetti con la nutella”.  È una prelibatezza molto amata dai giovani.  Ora li vendono tutti i bar”, commenta Angela con un pizzico d’ironia. 

La storia si fa sempre più intrigante. “Io al mattino preparavo oltre al caffè anche le granite di limone e di arance. Le preparavo a mano, come si faceva una volta. Piacevano tanto alla gente. Molti venivano perfino da S.Angelo fin qui. Oggi però non si può fare più la granita come allora. Le leggi sono cambiate”. Eh già… le leggi a volte sono incomprensibili. 

Alibar Ischia PortoContinuo a fare le granite, secondo i criteri di oggi e sono comunque molto apprezzate.  E poi serviamo aperitivi gustosi, di sera vicino al mare”.

Di fronte al chiosco, c’è uno spazio preparato con discrezione per accogliere le persone. Sì, lo so, siamo in molti a storcere il naso quando vediamo marciapiedi o spazi pubblici occupati dai tavolini di bar e ristoranti. In questo caso però c’è ampio spazio per i pedoni, a differenza di quanto avviene altrove.

Tempo fa una signora mi disse che la sera tardi, dopo aver chiuso il negozio sul Corso Vittoria Colonna, se ne viene qua prima di tornare a casa. “Dopo il lavoro, mi concedo un po’ d’aria di mare”. 

La sera si sta bene qua. Il traffico è chiuso, si respira”, commenta ancora Angela. 

Ma d’estate che tipo di clientela avete? È Roberto a rispondere. “Abbiamo persone tranquille, non c’è problema”. E la signora Angela aggiunge: “La mala gente c’è dovunque. Ma basta non dare confidenza e quella si allontana”. Confidenza: una parola importante.

A proposito delle granite, la signora Angela mi racconta un gustoso episodio. 

Tanti anni fa venne a Ischia D’Alema, con la sua barca. Venne anche qui e la granita gli piacque molto. Così il giorno dopo pensai di portargliela a bordo, per un gesto di accoglienza e di cortesia non per altro. All’epoca D’Alema era presidente del Consiglio, le guardie del corpo non volevano farmi salire. Lui se ne accorse e disse di farmi passare. Io gli feci omaggio delle granite, lui mi ringraziò di cuore. Poco dopo vennero alcune persone della sua scorta a chiedermi come mi chiamassi. Io risposi: sono Angela, solo Angela”. 

Insomma, la signora non voleva niente in cambio, il suo era stato un gesto di cortesia o di accoglienza, come preferisce definirlo lei.

Alibar sul mare Ischia PortoIntanto Roberto serve i caffè. “Di questi tempi finiamo di lavorare alle 3 o alle 4 notte. Poi di mattina bisogna esserci per il caffè. È un ritmo faticoso, ma va bene così. Solo che poi d’inverno abbiamo bisogno di staccare un po’. Siamo una piccola realtà familiare e se non chiudiamo per qualche tempo, rischiamo di dare di testa”.

Saluto Angela e Roberto, contenta di aver conosciuto questo posto e ripromettendomi di tornare presto, magari di sera.

Sulla strada di casa, mi pongo qualche domanda. Quando noi Ischitani ci lamentiamo perché d’inverno è tutto chiuso, ci poniamo anche i il problema di quanto lavoro ci sia dietro queste piccole aziende familiari? Nelle stagioni calde, quanto costa un sorriso, un gesto gentile e accogliente a chi lavora tutto il giorno fino a notte fonda? 

Forse dovremmo pretendere di più dai grandi, non dai piccoli.  O no?

Laura Mattera Iacono

Sono Laura Mattera Iacono. Traduco dal tedesco in ambito giuridico e scrivo in italiano per il web. Su questo blog racconto Ischia tra chiacchiere e caffè. Scrivo contenuti per il web per aziende turistiche di Ischia, Procida, Capri e Napoli

Per info ⇒ Chi sono 

2 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *