La scomparsa di Anna Colucci, la Maestra di Musica
È scomparsa stanotte la professoressa Anna Colucci, la Maestra di Musica A generazioni di studenti aveva insegnato a cantare.
Qui nella foto la vedete in occasione di una cena che la nostra classe organizzò nel 2013, 40 anni dopo la licenza media.
Voglio ricordarla così, con un sorriso sulle labbra e un motivetto nella testa: Non più andrai farfallone amorosooooo …
Farfallone amoroso
Pubblicato per la prima volta il 7 ottobre 2014
Negli anni ’70 a Ischia si cantava tanto. Anche a scuola.
In I Media il nostro prof di musica si chiamava Schioppa, un signore anziano e vivacissimo che ci introdusse al misterioso linguaggio della musica. “Dooo – oo – oo – oo“, era il solfeggio alla lavagna. Ma il momento culmine per noi era il canto. A un certo punto vedevamo il prof tirare fuori dalla tasca uno strano strumento, il diapason.
Ecco, quello era il segnale: “ora ci divertiamo“. I nostri canti, tutti eseguiti rigorosamente a cappella, erano importanti. Si iniziava con un inno degli studenti, il cui testo era a dir poco anacronistico, e si terminava con le bellissime parole del Va’ pensiero.
A dire il vero, nessuno di noi faceva troppo caso alla bellezza delle parole. Il nostro scopo – sempre pienamente raggiunto – era quello di infastidire la classe accanto. Era una sorta di duello che si ingaggiava con quelli dell’aula attigua. E il famoso “Arpa d’or dei fatidici vati… ” era un vero do di petto che faceva traballare la scuola. Con le relative proteste degli insegnanti dei nostri rivali. Inutile dire che i nostri rivali poi restituivano la cortesia.
Ramanzine, note di demerito, minacce di sospensione servivano a poco. La severità, che quella scuola ancora dimostrava, era per noi uno stimolo a … far meglio. Eppure il prof. Schioppa alla fine riuscì a spuntarla, facendo diventare quella banda di urlatori sguaiati in un coro. E come premio, ci portò in Chiesa a cantare per il contestatissimo Precetto Pasquale.
In II e III Media la nostra prof è stata la mitica Anna Colucci, Niente più diapason, poco solfeggio, moltissimo canto, anche in inglese.
Intanto le nostre voci si erano un po’ ingentilite, anche perché in III eravamo a pochi passi dalla Presidenza. Urlare era proprio impossibile.
E la prof riusciva a dare il meglio di sé quando dirigeva il nostro coro, con mano ferma e precisa. E nel nostro repertorio comparve anche Mozart: “Non più andrai farfallone amorosoooooooo, pel dintorno ogni giorno girandoooooo“.
Non so perché, ma quella musica mi è rimasta dentro. E quando, tanti anni dopo, sentii il Farfallone Amoroso nella versione tedesca “Nun vergiss leises Fleh’n .. ” eseguito da un coro maestoso in una splendida piazza di Salisburgo, avvertii i brividi lungo la schiena …
Sono Laura Mattera Iacono. Traduco dal tedesco in ambito giuridico e scrivo in italiano per il web. Su questo blog racconto Ischia tra chiacchiere e caffè. Scrivo contenuti per il web per aziende turistiche di Ischia, Procida, Capri e Napoli
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