Ischia: l’Emeroteca Valentino

Emeroteca Benedetto Elio Valentino

Leggere il giornale di carta è una mia abitudine consolidata. Leggere i vecchi giornali è un’esperienza unica che permette di immergerti nell’epoca, di vivere il fatto così come è stato vissuto a suo tempo.
Una mattinata all’Emeroteca Valentino di Ischia.

Avevo bisogno di alcune informazioni sul passato recente di Ischia. Così ho pensato di bussare alla porta dell’Emeroteca Valentino che ha sede al Corso Vittoria Colonna.  

È una realtà che esiste da tempo, io stessa ne avevo sentito parlare, anche se non ne conoscevo la consistenza. Chissà – mi sono detta – magari lì ci sarà qualche giornale d’Ischia degli anni ’60 dal quale poter attingere le notizie che mi occorrono. 

Teresa, curiosa quanto me, ha deciso di accompagnarmi.

Siamo andate a piedi, come nostra abitudine per il gusto di unire l’utile al dilettevole. 

Sul Corso, proprio di fianco a un noto albergo, entriamo in un viale privato, abbellito da fiori e piante, tanto che “quasi non sembra di essere in centro”, come osserva Teresa. 

Dopo pochi passi, siamo nell’Emeroteca e qui troviamo  ad accoglierci i fratelli Valentino, Benedetto ed Elio,  che pur immersi nei preparativi del Premio Ischia giornalismo che si terrà a fine giugno, si mettono subito a disposizione. 

Emeroteca Valentino Voce IschiaChiedo giornali di Ischia del 1960. Benedetto mi spiega che all’epoca l’unico periodico che usciva con una certa regolarità è La voce dell’isola d’Ischia diretto da Pietro Serra. 

Quando Benedetto mi porge il faldone con l’intera annata del giornale, avverto un brivido lungo la schiena. Mi sento di tornare indietro di 40 anni, quando per la tesi di Laurea andai in giro per l’Italia alla ricerca de l’Unità, Rinascita e il Corriere della Sera  tra il 1945 e il 1949. Oggetto della tesi era la Questione tedesca nella stampa italiana: dalla fine della guerra alla divisione della Germania.

Non immaginavo di poter provare ancora quel tipo di emozione. Quelle pagine ingiallite raccontano la cronaca o analizzano i fatti così come sono vissuti in quel momento,  senza gli strumenti dell’intepretazione successiva. E così il lettore si immerge nell’epoca e gli sembra quasi di viverla. 

Mi tuffo nella lettura e trovo subito le informazioni che mi occorrono, anche perché la guida di Benedetto è straordinaria. 

Mi verrebbe voglia di sedermi lì e  leggere di tutto, ben oltre le notizie oggetto della mia attenzione. Un articolo sulla proposta di costruire un mega albergo nel bosco della Maddalena mi fa saltare dalla sedia, così come colpiscono le parole che accompagnano le gesta di Rizzoli o di Marzotto, imprenditori attivissimi all’epoca a Ischia o anche l’analisi sull’operato di politici di spicco quali Vincenzo Telese. 

L’evoluzione dell’isola è raccontata tutta qui in queste pagine ingiallite. Qui è possibile capire come e perché abbiamo commesso errori, se abbiamo realizzato cose buone o sprecato occasioni.

Scatto solo qualche foto e mi riprometto di tornare presto, magari ai primi di luglio, quando i fratelli Valentino avranno concluso le loro fatiche per il premio Ischia. 

Alla fine abbiamo tempo per un caffè e quattro chiacchiere. 

Benedetto ed Elio ci raccontano che da anni raccolgono il materiale, andando a recuperarlo nelle case delle persone o acquistandolo da qualche parte. Sono riusciti a raccogliere anche giornali provenienti da città italiane e straniere con articoli su Ischia. Davvero straordinaria  la raccolta di articoli sul terremoto di Casamicciola del 1883. 

Il loro è un lavoro certosino che meriterebbe  una grande attenzione da parte del pubblico. 

Proprio a proposito degli anni che sto studiando, il discorso cade sul traffico automobilistico.  Quando è scoppiato il caos? – chiedo – io ricordo che negli anni ’70 eravamo già pieni di auto.

Benedetto mi corregge: “Solo in estate. In inverno erano ancora poche le auto. Il caos è scoppiato negli anni ’80 con il boom turistico che ha portato soldi. “

E mi rivela un particolare che non conoscevo: “Negli anni ’60, io ero bambino. Ricordo che la gente scendeva a piedi da Campagnano con le scarpe in mano. Le indossava solo quando arrivava a destinazione, magari dal medico”. 

Teresa, che è nata a Campagnano, conferma: “Sì, è vero. La strada da fare era tanta e le scarpe erano preziose. Non bisognava consumarle”. 

In questo contesto arrivarono gli imprenditori forestieri che proposero quel modello di sviluppo che oggi mostra tante pecche. Fu allora che  Ischia cambiò volto. Nel bene e nel male. 

È un discorso che varrebbe la pena approfondire, nell’ottica di un progetto per un futuro migliore. Gli strumenti per analizzare gli errori del passato, ci sono.

Per le info, il catalogo e le modalità di accesso, visita il sito ⇒ Emeroteca Valentino 

Laura Mattera Iacono

Sono Laura Mattera Iacono. Traduco dal tedesco in ambito giuridico e scrivo in italiano per il web. Su questo blog racconto Ischia tra chiacchiere e caffè. Scrivo contenuti per il web per aziende turistiche di Ischia, Procida, Capri e Napoli

Per info ⇒ Chi sono 

2 commenti
  1. Keep Calm & Drink Coffee
    Keep Calm & Drink Coffee dice:

    Trovo questa cosa di arrivare con le scarpe in mano meravigliosamente bohèmienne.
    I miei ricordi da scalza risalgono agli splendidi anni in campeggio quando ero bambina,
    Sai che io non sono mai stata in una emeroteca?

    Rispondi

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